A Treno è scoppiata la padel mania: otto campi arrivano in città

Considerato il fratello “minore” del tennis, il padel è in realtà semplicemente uno sport nato in Spagna e di derivazione tennistica, da praticare a coppie in un campo rettangolare, chiuso da pareti sui quattro lati con l’eccezione delle due porte laterali d’ingresso.
Anche a Trento è “padel mania”: otto i campi in città, dalla Vela, alle Crosare, a Martignano
La racchetta è a piatto rigido e la pallina uguale a quella che si usa nelle manifestazioni tennistiche, ma con una pressione inferiore: ciò consente un maggior controllo dei colpi e dei rimbalzi sulle sponde.
Il capoluogo non fa eccezioni: come in tutto il resto d’Italia il padel ha preso tantissimo piede ed è praticato come seconda attività dagli agonisti (tantissimi i calciatori che si cimentano) e dagli amatori, coloro i quali hanno scelto questa disciplina come sfogo “pre” o “post” lavorativo, in tantissimi casi al posto del running o della palestra.
Otto sono i campi in città, a cui a breve dovrebbero aggiungersene altri cinque, suddivisi in due strutture dedicate esclusivamente al padel e una nella quale è stato costruito un campo a fianco a quelli di tennis.
In via delle Crosare, a poche centinaia di metri dalla rotatoria del Bermax è sorto a gennaio il centro “Trento Padel”, affiliato alla Fitp (Federazione Italiana Tennis e Padel) che conta ad oggi 420 tesserati, dispone di 3 campi coperti con spogliatoi, bar e club house (questa di recente inaugurazione), mentre in via Santi Cosma e Damiano, in località Vela, ecco la “Padel Trento Arena” con quattro campi scoperti, cinque di prossima realizzazione, così come le coperture, che avrebbero già dovuto essere approntate mesi fa ma la cui realizzazione è stata bloccata dalla burocrazia. In questo caso i soci sono più di 500.
Il “Trento Padel” è nato per iniziativa dei maestri di tennis Enrico Slomp e Christian Mazzardi, rispettivamente presidente e vice presidente della S.S.D. Trento Padel. L’investimento? Circa un milione di euro per approntare la struttura che sorge a Trento Nord.
“Siamo indietro anni luce rispetto ad altre città dove il padel è una realtà ormai da anni – spiega Slomp – ma anche a Trento sta prendendo sempre più piede. Noi siamo affiliati alla Fitp e, ad oggi, contiamo circa 420 tesserati, oltre ad un centinaio di habituè che frequentano stabilmente la struttura. Da noi, infatti, si può giocare abitualmente anche senza la tessera di socio, dalle 9 del mattino sino alle 23.30. Organizziamo corsi e lezioni: il nostro maestro è stato 8 mesi in Spagna, la terra del padel, per imparare a sua volta ed aggiornarsi, al fine di fornire una proposta adeguata, perché c’è chi parte da zero e chi, invece, ha già giocato e vuole migliorarsi.
Le presenze? 70-80 giocatrici e giocatori al giorno, provenienti da ogni angolo del Trentino, penso a Rovereto, Arco e Riva del Garda, ma anche dall’Alto Adige, visto che abbiamo pure socì di Bolzano e Merano. L’investimento è stato totalmente privato (lui e Mazzardi, ndr), che siamo anche i gestori in prima persona della struttura, dividendoci i turni. I tre campi sono coperti, gli spogliatoi nuovi e, recentemente, abbiamo inaugurato il bar e la club house, elementi imprescindibili per un centro come il nostro. Una cosa è certa: il padel è uno sport alla portata di tutti”.
Da Trento Nord alla Vela, dove è sorta la “Padel Trento Arena”, dove si gioca dalle 7 del mattino sino alle 24: l’investimento, anche in questo caso, è stato effettuato da un privato con la S.S.D. omonima, presieduta da Massimiliano Pisetta, che ne ha la gestione.
“Ad oggi contiamo più di 500 soci tesserati – racconta invece Pisetta – ma per tutti c’è la possibilità di prenotare il campo anche senza essere iscritti all’associazione. Quindi chi vuole avvicinarsi alla disciplina e capire se “fa per lui” lo può fare tranquillamente prenotando un’ora sul nostro sito e con costi veramente alla portata di tutti.
Attualmente disponiamo di quattro campi scoperti, che avrebbero già dovuto essere coperti ma i cui lavori non sono terminati per questioni meramente burocratiche e vi è la volontà di realizzarne altri cinque, perché la domanda c’è eccome e vogliamo ingrandirci. Siamo nati lo scorso autunno e, nel giro di un anno, abbiamo ospitato circa 3mila giocatori.
La nostra mission è quella d’insegnare il padel e, infatti, organizziamo corsi dedicati a tutte le ore del giorno, secondo le esigenze dei praticanti: abbiamo anche chi arriva alle 7 del mattino per una partitina e poi vola in ufficio. L’età media è di 35 anni, è uno sport per giovani e meno giovani, per donne e uomini. Perché piace? Per tanti motivi: è aggregativo, poco costoso e, soprattutto, chi ci dedica un po’ di tempo può migliorare rapidamente”.
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Nel capoluogo esiste un ottavo campo da padel, per l’appunto, quello coperto costruito dal Circolo Calisio di Martignano dove trovare posto – soprattutto nel fine settimana – è quasi impossibile visto che la struttura è gettonatissima dagli appassionati provenienti dalla Collina Est ma anche dal capoluogo.
Fonte: https://www.ildolomiti.it/